Home » Blog » Come rivolgersi a MISE e Agenzia delle Entrate per dubbi sull'Iper ammortamento 2020?

Come cambia l’apprendistato e quali vantaggi economici porta?

Qualora vi siano dubbi interpretativi riguardo l’Iper ammortamento 2020 da parte di operatori economici o professionisti, questi a chi devono rivolgersi e in quale modo?

E’ la domanda principale che ha accompagnato l’ingresso dell’Iper Ammortamento 2020, o per meglio dire, del nuovo credito d’imposta per l’industria 4.0. Questo credito d’imposta è previsto per:

  • Imprese che a partire dallo scorso 1 gennaio e fino al prossimo 31 dicembre 2020, possono beneficiare dello sgravo a condizione che entro il termine sopra riportato, l’ordine risulti accettato dal venditore e sia stato pagato in acconto almeno il 20% del costo di acquisizione.
  • Imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate all’interno del territorio nazionale.

Chi può chiarire eventuali dubbi relativi all’argomento, sono il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia delle Entrate. Di seguito approfondiremo quali saranno le modalità per proporre l’ipotetica domanda di chiarimento.

Richiesta chiarimenti al MISE

Sono due le strade che offre il MISE, la risposta delle FAQ per quesiti generici, mentre su quesiti strettamente tecnici, viene dato un parere tecnico. La richiesta di parere va inviata alla Direzione Generale per la politica industriale, la competitività e le PMI all’indirizzo:

[email protected]

E’ bene ricordare che, la presentazione di quesiti di parere tecnico parte dal presupposto che esista una reale ed obiettiva incertezza sulla qualificazione della fattispecie. In assenza di una obiettiva incertezza, l’istanza sarà ritenuta inammissibile.

La richiesta di un parere tecnico non può essere un accertamento preventivo, per essere inoltrate correttamente esse devono contenere: dati identificativi comprensivi di codice fiscale dell’istante e del legale rappresentante.

Non solo, la domanda deve essere dettagliata e allo stesso tempo chiara, per permettere una risposta quanto più esaustiva possibile. Disposizioni in cui vengono chieste indicazioni per l’interpretazione, l’applicazione e la disapplicazione

Infine, allegato all’interpello, deve essere indicato il domicilio e i recapiti telematici propri dell’istante e utilizzabili per dare risposta.

Richiesta chiarimenti all’Agenzia delle Entrate

La richiesta che può essere inoltrata all’Agenzia delle Entrate qualora siano evidenziati dubbi relativi all’applicazione delle disposizioni tributarie o quando ci siano condizioni obiettive sulla corretta interpretazione.

Quali caratteristiche deve però avere l’interpello per far modo che l’interpello presentato non venga cestinato?

Nello stesso documento in cui è presentata la domanda devono essere contenuti i dati identificativi del contribuente o del suo rappresentante, l’indicazione della specifica tipologia di interpello e l’esposizione analitica della situazione concreta che ha generato i dubbi di interpretazione

Allo stesso tempo, l’interpello deve contenere le disposizioni di legge per cui si chiedono maggiori chiarimenti su interpretazione, applicazione e disapplicazione.; infine, anche i recapiti compresi quelli telematici, dove la risposta deve essere inoltrata.

Qualora i dati riportati sopra non vengano correttamente riportati o addirittura omessi all’interno della domanda, l’ufficio che riceve le domande di chiarimento invierà una notifica dove segnalerà le mancanze invitando alla regolarizzazione della domanda entro 30 giorni dall’inoltro della notifica stessa.