Approvato il Decreto fiscale. Come cambia la Legge di Bilancio 2020?

Il decreto Legislativo 124/2019, ovvero il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, ha ottenuto l’approvazione dalla Camera e dal Senato.

Si conclude dunque l’iter burocratico, che vede così il testo del D.L. di conversione del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, trasformarsi in legge vera e propria, apportando quindi varie modifiche al precedente emendamento.

Andiamo quindi ad analizzare subito a caldo (il testo è stato ufficialmente convertito in legge nella serata di martedì 17 dicembre), quelle che sono state le modifiche adoperate:

• Slittamento della presentazione del modello di dichiarazione dei redditi 730, nuovo termine indicato al 30 settembre con conguagli alla prima retribuzione utile;
• Bollo e fattura elettronica sottoposti a modifiche: in particolare, il versamento del bollo viene previsto a cadenza semestrale se di importo inferiore a 1.000 euro annui;
• Stretta sulla responsabilità per reati tributari commessi da imprese e società;
• Possibilità di utilizzare il ravvedimento operoso per tutti i tributi;
• Anticipo delle agevolazioni previste per gli impatriati, la quale prevede l’esenzione del reddito al 70%;
• Viene modificata la disciplina del Piano di Risparmio a Lungo termine, si procede all’eliminazione del limite di unicità dell’investimento previsto per gli enti di previdenza obbligatoria e le forme di previdenza complementare;
• Viene introdotta a partire dal 1° prossimo un aliquota IVA pari al 5% per i prodotti sanitari e igienici femminili, provvedimento che riguarda prodotti compostabili o lavabili;
• Sono apportate modifiche alla dichiarazione<(/strong> Iva precompilata da parte dell’Agenzia delle Entrate e alle scadenze previste per l’esterometro, il quale diventa trimestrale;
• Viene chiarito anche il Regime fiscale degli utili distribuiti a società semplici;
• E’ previsto il rilascio dello scontrino unico: esso consiste nella possibilità per chi accetta pagamenti con mezzi elettronici di non trasmettere i dati dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. Ad occuparsene, saranno le società di gestione delle carte di debito, di credito e bancomat.